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Quando il vibratore scompiglia l’ordine patriarcale

W H O K I L L

W H O K I L L. Who? tUnE yArDs, così Merrill Garbus firma la sua ultima maliarda stregoneria. Per il popolo indie l’album è certamente un po’ datato, si parla, infatti, di un’uscita del 2011, ma è noto a tutt* che le streghe e i loro artifizi magici nascono, prosperano e accadono irrispettosi del tempo convenzionale.

La voce agisce l’incantesimo. Un sigillo di autenticità graffiante pronto ad aprire lo scrigno di un desiderio arcaico e assopito dalla malinconica sessualità stereotipata. Ed è sempre la sua voce a cullare l’energia solitaria di chi ascolta trasformandola in una movenza imperfetta e disarticolata, ma dirompente e irrefrenabile.

Come avrete capito è la voce che la fa da padrona in questo album. Tutto il resto è cornice. Cornice è l’incastro multi genere tra chitarre e percussioni, tra hip hop e free jazz, tra reggae e funky. C’è tutto nell’intrigo polimorfo del ritmo, discontinuità e disarmonia, eufonia ed squilibrio, ma soprattutto l’accento
nero, per scoprire, per chi l’ascoltasse la prima volta con questo album, che tUnE yArDs è una yankee (leggi americana del nord) del New England, audace e sfacciata.

Ed io oso ancora di più. Ascoltarla, a tratti, ti sembra di essere davanti a Mama Afrika in concerto, accompagnata da sintetizzatore e campionatore. E’ onesto, però, riconoscere l’influenza su W H O K I L L dei Dirty Projectors e delle Coco Rosie, artist* sempre amat* da KiNgKoNGirl!

Le mie preferite Bizness, per celebrare la carne che balla a piedi nudi sull’erba (Amatissima, Toni Morrison) e Gangsta, per ricordare di avere un corpo sensuale seppur in movenza prepotente. Wolly Wolly Gong per nominare intime passioni vibranti. Killa per alimentare la bulimica smania di amare tutto quel che vuoi, senza dover chiedere il permesso di desiderarla (Amatissima, Toni Morrison). Es so per pensare che la mia carne è la sola carne che adoro mangiare.

Leggendo qua e là tra un sito e l’altro, pare che Merrill Garbus fornisca uno spettacolo live appagante anche per gli occhi. L’occasione di sperimentare viene fornita anche a noi bolognes*: il 6 marzo tUnE yArDs sarà al Lokomotiv. Io vado.

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