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Quando il vibratore scompiglia l’ordine patriarcale

Amy Schumer, Barbie e body-shaming.

La Sony Pictures ha affidato a Amy Schumer (classe 1981) comica, attrice e sceneggiatrice statunitense, il ruolo protagonista per un live-action ambientato a Barbieland. I diritti sono stati acquistati dalla Sony Picturs nel 2014.

Una squadra tutta al femminile per il film di Barbie: la sceneggiatura è di Hilary Winston (autrice che ha firmato anche alcune puntate di una delle mie serie preferite “My name is Earl”) mentre si cerca ancora un nome per la regia, l’unica certezza è che sarà una donna. 

Amy Schumer attrice, sceneggiatrice e regista della serie Inside Amy Schumer, in onda su Comedy Central dal 2013, ha ritirato il premio di “pioniera” al Glamour UK Women of the Year con uno standing ovation per il suo discorso femminista e “piccante” alla cerimonia di premiazione, dove ha ribadito di sentirsi bene con il suo corpo e di sentirsi sexy nonostante i kili di troppo:

“In questo momento peso 72 chili e posso prendermi un ca**o quando lo dico io”

Ma cosa ci azzecca Amy Schumer con Barbie una bambola che sembra promuovere un ideale irraggiungibile del corpo femminile?

Innanzitutto è in linea con la svolta Body Positive della Mattel che non solo ha introdotto nuovi modelli con diverse carnagioni, altezze e forme del corpo, ma ha anche lanciato una campagna “dalla parte delle bambine” #PuoiEssereTuttoCiòCheDesideri, la Mattel ci tiene infatti a precisare che da sempre la bambola incarna tanti tipi di professioni a cui le bambine possono ispirarsi durante il gioco (c’è anche barbie astronauta).  

I nomi dei nuovi modelli di barbie sono curvy (formosa), petite (minuta) e tall (alta). 

Un cambio però tardivo rispetto alla concorrente Bratz, linea di bambole dallo stile urban prodotte dalla MGA Entertainment, che ha superato in numero di vendite la Barbie. Anche le Bratz non sono realistiche, si avvicinano di più a uno stile manga con evidenti sproporzioni, corpo sottile e  testa enorme, ma la loro immagine è più vicina alle ragazzine, è multietnica e cosmopolita. Incarna l’ideale mainstream del girl power.  

Il film della Sony Pictures punta a lanciare un messaggio in antitesi con la femminilità incarnata dalla Barbie: 

Amy Schumer cacciata dal mondo plastificato di Barbieland  atterra qui da noi nella vita reale, tra corpi reali, per poi farvi ritorno e gridare che la perfezione va cercata dentro di noi non nell’aspetto esteriore.

perfection comes on the inside, not the outside, and that the key to happiness is belief in oneself, free of the obligation to adhere to some unattainable standard of perfection

L’attrice dopo aver annunciato il suo ruolo in veste di Barbie è però rimasta invischiata per davvero “nel mondo reale” ed è stata vittima del cosiddetto body-shaming rea di non essere abbastanza bella e magra per poter incarnare le fattezze di Barbie. Su twitter si sono scatenati post che ironizzano sulla scelta della Sony. ve ne riportiamo giusto due.

Amy Schumer dal suo profilo instagram ha risposto così:

Very very honored to be nominated for 2 Grammys and to be considered to play an important and evolving icon. Is it fat shaming if you know you’re not fat and have zero shame in your game? I don’t think so. I am strong and proud of how I live my life and say what I mean and fight for what I believe in and I have a blast doing it with the people I love. Where’s the shame? It’s not there. It’s an illusion. When I look in the mirror I know who I am. Im a great friend, sister, daughter and girlfriend. I’m a badass comic headlining arenas all over the world and making tv and movies and writing books where I lay it all out there and I’m fearless like you can be. Thanks to everyone for the kind words and support and again my deepest sympathy goes out to the trolls who are in more pain than we will ever understand. I want to thank them for making it so evident that I am a great choice. It’s that kind of response that let’s you know something’s wrong with our culture and we all need to work together to change it. Anyone who has ever been bullied or felt bad about yourself I am out there fighting for you, for us. And I want you to fight for yourself too! We need to laugh at the haters and sympathize with them. They can scream as loud as they want. We can’t hear them because we are getting shit done. I am proud to lead by example. “I say if I’m beautiful, I say if I’m strong. You will not determine my story. I will” #thegirlwiththelowerbacktattoo

La scelta della sony di puntare su una chiave comica potrebbe essere vincente e la giusta strategia per attirare un pubblico ostile alla famosa bambola. Per esempio io questo film, complice la presenza di Amy Schumer me lo sono segnato in agenda, se volete farlo anche voi tenete conto che le riprese inizieranno questa primavera e l’uscita del film è prevista per l’estate del 2018. Vediamo se la comicità di Amy Schumer sortirà qualche effetto positivo anche sulle vendite della Mattel.

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